Questa specie ampiamente diffusa lungo le nostre coste, è particolarmente “fotogenica” per l’indole tranquilla e per la bella livrea: dal colore del dorso grigio verdastro si passa all’argento dei fianchi e del ventre, cui si aggiungono (longitudinalmente) 10-12 strisce giallo dorate. Una piccola macchia nerastra si trova alla base delle pinne pettorali. Il corpo è compresso lateralmente e di forma ellittica; l’occhio è piccolo ed anche la bocca, con la mascella leggermente prominente. La pinna dorsale è unica con 11-12 raggi spinosi e 14-16 raggi molli.
La specie può raggiungere anche i 3 kg (eccezionalmente) e raggiungere 50 cm di lunghezza. E’ classificata nell’ordine dei “Perciformi”, famiglia “Sparidae”, genere “Boops” . E’ un animale gregario che possiamo incontrare (noi sub) in gruppi piccoli o di centinaia di esemplari che si spostano lentamente e, frequentemente, si fermano a “brucare” le alghe.
Normalmente vive a profondità limitate, entro i 20 m, sui fondi misti, rocciosi, con sabbia e Posidonia ed anche alghe quali la “Lattuga di Mare” (“Ulva lactuga”); quest’ultima alga è ricercata dagli adulti ed essendo una specie che prolifera in acque inquinate (particolarmente con inquinanti organici) giustifica conseguentemente anche una maggiore presenza numerica della Salpa; dove esistono scarichi fognari (con relativi inquinanti diversificati che possono essere assunti dal pesce che vi staziona), è sconsigliabile la pesca anche e non solo per il sapore delle carni che ne viene condizionato; i giovani della “Boops salpa” (Linneo 1758) prediligono invece piccoli crostacei. La specie ha carni comunque qualitativamente modeste.
Viene pescata con tramagli, nasse, rezzagli, lenze innescate variamente (dalla mollica di pane alla “pasta”, ecc.). Appena pescata è bene privarla immediatamente degli intestini. La Salpa è parassitata da Copepodi e Trematodi. Talvolta viene venduta fraudolentemente per saraghi, ricciole o addirittura orate (sfruttando il fatto del colore che permane dopo la morte e l’ignoranza dei poveri acquirenti). I nomi comuni si assomigliano ovunque, spesso alla l viene sostituita la r; differisce maggiormente solo a Palermo (Mangiaracìna) e a Pescara (Bobba).
La specie è diffusa nelle aree costiere e insulari del Mediterraneo ma anche nell’Atlantico orientale tra il Golfo di Guascogna e il Sud Africa.