Sull’etichetta promettono di darci una bella ripulita, ma una volta sprigionati ci fanno rimpiangere la polvere. I detersivi in commercio, destinati all’igiene di vetri, pavimenti, biancheria e tessuti, possono contenere sostanze potenzialmente tossiche, in grado di provocare allergie e disturbi di varia natura. Spesso un buon risciacquo non basta: gli agenti chimici incaricati alla detergenza rimangono “attaccati” ai tessuti e alle superfici domestiche in forma inerte, per poi risvegliarsi aggressivi in situazioni di sudorazione oppure nel contatto con la nostra pelle.
I detergenti mettono in pericolo per prime le nostre mani, che possono sviluppare irritazioni e secchezza a carico soprattutto del palmo. Questo deriva dal fatto che, oltre a togliere lo sporco, i prodotti pulenti rimuovono anche una parte del film idrolipidico cutaneo, ovvero l’emulsione di acqua e lipidi che agisce da barriera esterna. Se il contatto con il detergente è frequente e continuo, la pelle non riesce a ricostruire rapidamente questa ‘pellicola’ e si determina una xerosi, ovvero secchezza, delle mani. Problema diverso per i detersivi da bucato, che in caso di sudorazione possono provocare reazioni cutanee localizzate in più punti.
Ipoallergenici. Un possibile scudo contro allergie e reazioni cutanee può essere levato con l’utilizzo di detersivi “ipoallergenici”, privi cioè di tutti quegli agenti classificati come “irritanti”o “allergenici”. Si tratta di prodotti biologici e naturali controllati dall’Istituto di certificazione etica e ambientale, la presenza del marchio “Eco Bio Detergenza” indica l’utilizzo di tensioattivi di origine vegetale e l’assenza di tutti quegli “ingredienti” che possono danneggiare l’ambiente e la nostra salute. E’ possibile trovarli nei negozi bio oppure nei numerosi punti vendita che permettono di acquistare i detersivi alla spina.
Pulizia solidale. Nelle botteghe del commercio equo e solidale, è possibile trovare prodotti che – oltre alla sicurezza per la nostra salute – puntano alla sostenibilità delle aziende produttrici. In versione equosolidale è possibile trovare ogni genere di detergente per la casa: ad esempio è disponibile un olio estratto dalla noce di cocco, frutto di un progetto di un’area del Brasile dove il riscatto sociale ed economico passa anche attraverso la possibilità di raccogliere e usare liberamente una particolare specie di questo frutto, il cocco babassù. I detergenti equosolidali non contengono enzimi, profumi, coloranti, materie prime di origine petrolchimica, sbiancanti e numerose altre sostanze responsabili di tante patologie.
Attenti alle false promesse. Il termine ipoallergenico può essere ingannevole, tanto che nella cosmesi è stato sostituito da‘testato. Le certificazioni che vengono concesse in Italia si basano su test di laboratorio, ma è bene sapere che non esiste una legislazione in materia né una società scientifica che universalmente riconosca i prodotti come tali”. La regola più efficace rimane quella della prevenzione. Le mani vanno protette con guanti di gomma o lattice, che non vanno indossati direttamente sulla pelle ma su un secondo paio in fila. Utile può anche essere l’utilizzo di creme barriera, idratanti ed emollienti. Nel bucato invece, soprattutto per l’intimo, è bene fare un doppio risciacquo per eliminare la maggior parte delle sostanze che rimangono intrappolate nel tessuto.